I costruttori della MotoGP e i piloti avversari contro le otto Ducati in pista. Il boss della Dorna Carmelo Ezpeleta risponde alle critiche.
Ducati ha costruito il suo secondo titolo in classe MotoGP mattone su mattone. Prima con l’evoluzione di una Desmosedici GP fortemente competitiva su ogni tracciato, ha sfiorato il titolo per tre volte con Andrea Dovizioso, ancora una volta con Pecco Bagnaia nel 2021, fino a centrare l’obiettivo iridato nel 2022, ancora una volta con il pilota di Chivasso.
La Casa di Borgo Panigale ha saputo offrire un pacchetto vantaggioso ai nuovi team Gresini Racing e Mooney VR46, così da avere ben otto prototipi sullo schieramento di partenza. Un vantaggio di non poco conto, tanto che gli altri costruttori spingono per togliere anche questo “surplus”. In particolare si è venuto a creare un forte squilibrio, ora che la Yamaha avrà soltanto due moto in pista dopo la separazione dal team RNF di Razlan Razali che ha firmato con Aprilia.
Il boss della Dorna a difesa della Ducati
Nel corso della stagione su alcuni circuiti il predominio delle Ducati Desmosedici si è fatto preponderante. Tanto che Marc Marquez non ha esitato a definire ironicamente il campionato MotoGP una “Ducati Cup”. Qualche critica l’ha mossa anche Aleix Espargarò che, fino al Gran Premio di Aragon, era in corsa per il titolo mondiale. Poi si è visto surclassare in classifica anche da Enea Bastianini che gli ha soffiato il terzo posto nell’ultimo round di Valencia.
Nel 2023 la supremazia Ducati sarà ancora più accentuata, visto che i prototipi saranno solo 20 e non più 22 con l’uscita della Suzuki. Le critiche sono divenute talmente roboanti che sono arrivate fino al CEO della Dorna, Carmelo Ezpeleta, che però rimanda al mittente. “È come quando la MotoGP era il regno di Rossi o Marquez“, ha dichiarato al giornale spagnolo ‘Marca’. “Hanno gli stessi regolamenti e le stesse possibilità, lasciamo che gli altri si muovano. Ci sono otto Ducati perché le condizioni che Ducati ha dato ai team satelliti erano migliori di quelli offerti da tutti gli altri. In altre occasioni abbiamo avuto otto Honda e otto Yamaha“.
Per la stagione 2024 il presidente FIM Jorge Viegas ha annunciato che probabilmente il team VR46 di Valentino Rossi passerà con Yamaha. Una ipotesi non confermata dalla squadra di Tavullia, che per adesso tace. Ovviamente servirà che la Casa di Iwata sappia offrire un pacchetto competitivo alla squadra diretta da Alessio Salucci e Pablo Nieto. Un’idea si avrà solo all’inizio del prossimo anno, quando vedremo il lavoro invernale in pratica nella preseason e durante le prime gare.