E’ possibile guidare una macchina intestata ad altre persone? Il Codice della Strada fornisce tutti i chiarimenti in merito.
Nella vita può capitare di dover guidare una vettura non di nostra proprietà. A tutti sarà successo di guidare almeno una volta l’auto di un familiare per necessità: la propria auto è temporaneamente in officina, oppure il familiare ha bevuto durante la cena o magari si sente poco bene e non può guidare in sicurezza. Le motivazioni possono essere molte, ma la domanda in questo caso è soltanto una: si può guidare una macchina intestata ad altri? La risposta è sì, in linea di massima è consentito mettersi al volante di una vettura di proprietà altrui.
Tuttavia esistono delle eccezioni anche in questo caso particolare che è bene osservare con attenzione per non correre rischi. L’articolo 94 comma 4-bis del Codice della Strada parla chiaro e non lascia spazio a interpretazioni.
E’ possibile mettersi alla guida di una vettura di proprietà altrui ma solo se ciò avviene per periodi brevi. Per farla breve, se la macchina è intestata a una persona che non è un familiare o un convivente non può essere guidata per più di 30 giorni.
Se si supera questa tempistica è obbligatorio segnare il nome dell’ulteriore conducente sul libretto di circolazione.
Se invece non si procede con questa aggiunta, una volta superati i 30 giorni le forze dell’ordine possono sanzionare molto severamente il trasgressore.
In caso di controllo, infatti, la mancata presenza del nome del nuovo conducente sul libretto di circolazione in caso di superamento dei 30 giorni fa scattare una multa molto salata.
La sanzione parte da un minimo di 728 euro fino ad arrivare a un massimo di 3.636 euro. Ma non è tutto, perché questa violazione comporta anche il ritiro della carta di circolazione.
Dato che la sanzione prevista per questa violazione del Codice della Strada è davvero molto pesante il consiglio è di procedere il prima possibile all’aggiunta del nome sul libretto di circolazione.
Tutto ciò che bisogna fare è recarsi presso la Motorizzazione Civile per comunicare il nome del nuovo conducente; in alternativa ci si può rivolgere anche ad alcune agenzie che consentono di svolgere questa pratica.
Come accennato, se invece la macchina appartiene a un familiare – come ad esempio a un genitore – è possibile circolare senza problemi e soprattutto senza alcun limite di tempo. In questi casi, infatti, la regola dei 30 giorni non viene applicata.
Infine, anche le auto intestate alle società che vengono concesse a uno o più dipendenti dell’azienda possono essere guidate senza alcun vincolo: si tratta delle cosiddette ‘auto aziendali’.