Non tutti coloro che hanno la patente, conoscono i segnali stradali come dovrebbero, questo però è un bel problema, perché a causa della disinformazione si rischia di commettere degli incidenti gravi e delle infrazioni che possono causare delle multe più che salate.
Il codice della strada non ammette disinformazione o ignoranza per questo non accetta scuse di alcun genere, chi sbaglia paga, sempre e comunque.
La maggior parte di noi conosce i segnali stradali presenti sulle strade che si è soliti frequentare giornalmente, ma ce ne sono degli altri però che magari si vedono molto meno, ma che ovviamente hanno la stessa importanza, per cui bisogna conoscerli e sapere cosa indicano e cosa richiedono.
Trasgredire il codice della strada per disinformazione è pericoloso sotto molti aspetti
Non conoscerli significa rischiare di trasgredire il codice della strada e beccare di conseguenza multe onerose e molto altro. Tra i meno conosciuti c’è per esempio il cartello stradale a forma di triangolo che ha sopra disegnato un’automobile sulle onde virgola in bilico.
Chi ha studiato da poco probabilmente sa cosa indica, chi invece ha conseguito la patente da tanto tempo oppure è disinformato di suo non ne ha proprio idea. Quel cartello indica che dopo pochi metri è presente uno sbocco sul molo oppure su un argine, per cui chi infrange il divieto di avvicinarsi troppo, rischia di cadervi dentro.
Ecco qual è il segnale meno conosciuto ma tanto importante e cosa indica
Ecco poi un altro segnale che pochissime persone conoscono, perché si vede veramente di rado. Si tratta di un segnale che ha su disegnato un omino che spinge un carretto a mano. Il significato è intuitivo, impone il divieto di proseguire su quella strada con dei veicoli a braccia.
Agli automobilisti il cartello lì per lì non dice nulla perché infatti non riguarda né loro, né i mezzi a motore e non, a due ruote. Il divieto è valido per coloro che si spostano spingendo a braccia dei mezzi che possono intralciare il traffico ed essere causa di incidenti per la loro lentezza. Ovviamente è quindi rivolto ai mezzi non a motore.
Se ne intuisce che se un motociclista rimane a piedi perché è a corto di carburante, oppure un ciclista rimane senza la sua bici, per qualunque motivo, può spostare il mezzo a braccia, quindi spingendolo senza avere paura di beccare multe nel caso in cui dovesse trovarsi a passare di lì una pattuglia delle forze dell’ordine.