Dalle prime indiscrezioni che circolano sulla rete è stato approvato quasi in maniera definitiva il contratto di governo tra Movimento 5 stelle e Lega per la nascita di un esecutivo forte. Non si sa ancora il nome sul premier, attualmente i 29 punti previsti sono al vaglio degli iscritti al M5S. Non ci pronunciamo sulle questioni spinose su politica interna ed estera che non sono di nostra competenza. Parleremo solamente di cosa è stato previsto all’interno del contratto di governo relativamente alle auto ed alle tasse che le riguardano, bollo in primis.
Nel punto 21 del contratto di governo si fa un accenno alla sicurezza stradale ed in particolare sui premi per chi non commette infrazioni. Si dovrebbe assiste ad una meritocrazia crescente anche per chi eredita la classe di merito 1 (legge Bersani) o per chi la detiene da anni e non fa incidenti. Si dovrebbero avere sconti progressivi sul premio assicurativo.
Nel contratto di governo ci sono accenni anche per quanto riguarda l’annosa questione del bollo auto. Non si fa riferimento comunque al superbolloper le vetture con oltre 185 kW. La tassazione comunque dovrebbe allinearsi con quella europea basata sulle emissioni di CO2 e non sulla potenza. Il principio deve essere che chi inquina paga di più.
Nel punto 25 del contratto di governo si parla invece di incentivi per auto poco inquinanti. Si prevedono strumenti finanziari per favorire l’acquisto di veicoli ibridi ed elettrici a fronte di rottamazioni di auto vecchie ed inquinanti a benzina o a gasolio. Inoltre sono previsti incentivi per la condivisione di mezzi come auto elettriche e biciclette. Grande impulso insomma alla sharing economy. In pratica si fa ciò che è contenuto nell’accordo sul clima di Parigi del dicembre 2015.
I contributi per le auto elettriche verranno costantemente aggiornati seguendo il trend di decrescita dei prezzi che ci sarà nei prossimi anni con la maggior diffusione di auto a batteria. Sempre in materia di tasse, nel punto 10 del contratto di governo si scrive così: “Intendiamo sterilizzare le clausole di salvaguardia che comportano l’aumento delle aliquote IVA e accise“. Insomma stop all’aumento dell’IVA e delle accise sui carburanti. Le risorse necessarie dovrebbero arrivare dalle maggiori entrate dovute al segno + del PIL, alla spending review ed alla fine dei contributi in altri settori.
Infine sempre nel contratto di governo si fanno alcuni accenni alle limitazioni sulle patenti straniere ed alle pene più dure per i reati stradali. Motori.news vi terrà aggiornati sui futuri sviluppi politici nel settore auto.