Il codice della strada può diventare molto severo, specialmente quando veniamo fermati per un controllo: ecco cosa devi avere sempre con te.
Può capitare spesso di essere fermati ad un posto di blocco per un regolare controllo e scoprire, ahinoi, di non avere con noi qualcosa che dovremmo assolutamente tenere in macchina.
Ecco quindi che scatta la multa, anche salata, per una distrazione che ci è costata cara. Per fortuna al giorno d’oggi, nell’epoca del tutto digitale che permette di effettuare controlli anche a distanza, è difficile dimenticarsi qualcosa, eppure c’è qualcosa che è rimasto cartaceo e che se abbiamo l’abitudine di portare sempre con noi è facile da dimenticare.
Il documento che devi sempre avere in macchina: il codice della strada ti punisce severamente
Stiamo parlando del libretto di circolazione, una carta che bisogna naturalmente avere sempre con sé quando si circola in auto o in moto, a cui devi accompagnare necessariamente la patente di guida e, se ti stai recando all’estero, anche la Carta Verde legata alla tua assicurazione.
Non devi dimenticare soprattutto questo: se vieni fermato e non sei provvisto di libretto di circolazione l’articolo 180 del Codice della Strada prevede multe che partono da 41 euro fino ad arrivare a 168 euro. Sanzione leggermente minore se la carta è relativa ad un motociclo: si parte da 25 euro per un tetto massimo di 99 euro.
Cosa accade a quel punto? Le forze dell’ordine ti inviteranno a presentarti presso un ufficio da loro indicato per rimediare al danno. Attenzione qui perché se non rispetti neanche quest’obbligo la multa diventa decisamente più salata, partendo da 419 euro fino ad arrivare addirittura a 1682 euro.
È buona norma dunque avere il libretto di circolazione sempre con sé, specie se sei una di quelle persone che per abitudine o sicurezza tende a portarsi sempre tutti i documenti importanti relativi all’autovettura. Non ti salverà da eventuali multe, ma per ogni evenienza puoi tenere una fotocopia della carta in macchina così da avere comunque qualcosa di dimostrabile.
Chiudiamo con una piccola curiosità: sai perché si chiama libretto di circolazione nonostante si tratti, appunto, di un semplice foglio di carta? È presto detto. In passato, quella che è oggi la carta di circolazione era in effetti un piccolo libro, con tanto di rilegatura e più fogli a comporla.
In Italia, con un decreto legge entrato in vigore nel 2020, la Carta di Circolazione e il Documento di Proprietà sono stati incorporati in quello che viene chiamato appunto Documento Unico di Circolazione.
Non è cambiato niente dal punto di vista fisico, nel senso che la Carta è la stessa che abbiamo conosciuto in questi anni, ma che aggiunge tra le sue informazioni tutti i dati relativi alla registrazione della vettura presso il Pubblico Registro Automobilistico.