La cintura di sicurezza, in molti casi salva la vita dei conducenti delle auto e dei passeggeri. Infatti il codice della strada, prevede l’obbligo di utilizzo di questo sistema di sicurezza, ma allo stesso modo pone dei limiti all’osservanza.
La presenza di questo dispositivo è diventata di fondamentale importanza, soprattutto da quando sui veicoli sono stati impiantati gli airbag, perché l’eventuale esplosione di questi, andrebbe a causare lesioni maggiori se in caso di incidente ci si ritrovasse ad essere senza la cintura.
Durante un incidente la cintura di sicurezza, scongiura il rischio di impattare con gli altri passeggeri seduti dentro lo stesso veicolo. Ad avere l’obbligo di indossarla sono non soltanto le persone sedute davanti ma anche quelle sedute dietro. In Italia l’obbligo della cintura di sicurezza, è arrivato nel 1976. Oggi c’è ancora qualcuno, che sceglie di non indossare la cintura se non trovandosi davanti alle forze dell’ordine per evitare di ricevere una multa.
Non tutti sono obbligati a usare le cinture di sicurezza, ecco le categorie esenti dall’obbligo
Tra le categorie che non necessariamente devono usare le cinture di sicurezza, ci sono le forze dell’ordine quindi i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia, il servizio sanitario e i vigili del fuoco. Questi non devono per forza usare le cinture quando stanno affrontando un intervento in emergenza.
La stessa cosa vale per i servizi pubblici, nella categoria sono inclusi gli autisti di autobus, gli autisti dei mezzi per la raccolta dei rifiuti e infine chi svolge il servizio di igiene ambientale. In questo caso l’esenzione avviene perché si vuole facilitare il lavoro degli operatori, che devono scendere e risalire frequentemente dal mezzo e che si ritroverebbero ostacolati dalla cintura di sicurezza che andrebbe a rallentare le operazioni.
Esenzione e certificato, cosa c’è da sapere
Sono esenti anche coloro che hanno patologie fisiche, purché presentino il certificato medico in caso di controlli da parte delle forze dell’ordine. Bisogna sapere che questo certificato ha una durata ben precisa oltre la quale non è più valido.
La seconda categoria riguarda le donne in stato di gravidanza, anche in questo caso bisogna avere con sé un certificato redatto dalla ginecologa in cui si attesta che la cintura di sicurezza espone a pericoli e rischi la creatura. Nella maggior parte dei casi, tranne quando ci si trova dinanzi a gravidanze a rischio, la cintura di sicurezza è più che consigliata perché protegge l’individuo e il feto che porta in grembo.