Caos Formula 1, piloti in rivolta contro le regole: “Non siamo bambini!”

Un grido di protesta dai piloti di Formula 1 ha fatto eco all’indomani del Gran Premio del Brasile 2024. Ecco cosa è successo negli ultimi giorni.

caos F1
Formula 1 (ansa foto)

Riuniti sotto la Gran Prix Drivers’ Association (GPDA), i piloti hanno inviato una lettera aperta alla FIA e al suo presidente, Mohammed Ben Sulayem, chiedendo di essere trattati con rispetto e professionalità. Stanchi di regole che considerano eccessivamente restrittive, i piloti chiedono alla federazione di smettere di trattarli come bambini.

Una protesta aperta contro regole e multe

La lettera della GPDA, firmata dal presidente dell’associazione Alex Wurz e dai direttori George Russell, Sebastian Vettel e Anastasia Fowle, è stata pubblicata su Instagram per dare voce pubblica al disagio vissuto dai piloti. Le ultime normative FIA hanno sollevato un acceso dibattito nel paddock, toccando aspetti di condotta personale come l’uso di parolacce, con Verstappen e Leclerc multati per dichiarazioni spontanee durante le interviste.

La GPDA non si limita però alle proteste sulle sanzioni per il linguaggio dei piloti. La lettera affronta anche altre misure considerate assurde, come il controllo su biancheria intima e gioielli indossati dai piloti in gara. I piloti hanno espresso l’esigenza di essere trattati da adulti, e di ricevere rispetto per la loro professionalità e la loro capacità di auto-gestione in pista.

L’uso delle multe e la richiesta di trasparenza

Oltre alla questione delle restrizioni, i piloti di F1 sono particolarmente contrariati per l’uso eccessivo delle multe come strumento punitivo, sottolineando che la FIA non ha mai fornito una reale trasparenza sull’uso dei fondi raccolti. “Negli ultimi tre anni,” spiega la GPDA, “abbiamo chiesto più volte alla FIA di spiegare come vengono usati i fondi delle sanzioni finanziarie. L’immagine negativa che ne deriva non è certo di beneficio per il nostro sport.”

La richiesta della GPDA è chiara: chiarezza e trasparenza sui fondi e maggiore collaborazione tra la FIA, la F1, i team e la stessa GPDA. I piloti vogliono essere sicuri che le somme delle multe possano avere una destinazione chiara e condivisa, con benefici che ricadano sull’intero sport e su tutti i suoi protagonisti, compresi i fan.

Una questione di fiducia e rispetto

Uno dei punti chiave della lettera riguarda il tono e il linguaggio utilizzato dal presidente della FIA nei confronti dei piloti. La GPDA invita Ben Sulayem a considerare con attenzione il modo in cui si rivolge a loro, sia nelle dichiarazioni pubbliche che nelle comunicazioni private. I piloti non chiedono di essere esentati dalle regole, ma desiderano essere ascoltati e trattati con rispetto.

Questa richiesta di fiducia e professionalità diventa cruciale considerando il livello di pericolo a cui i piloti si espongono ogni fine settimana, spingendosi al limite in un ambiente ad altissima velocità. La Formula 1 è uno sport in cui ogni decisione può fare la differenza tra una gara di successo e un rischio calcolato, e per questo i piloti richiedono un approccio aperto e maturo da parte delle autorità sportive.

La posizione della GPDA: collaborazione costruttiva

Nella lettera, la GPDA ribadisce la volontà di collaborare in modo costruttivo con tutte le parti coinvolte per migliorare il futuro della Formula 1. Il messaggio finale è chiaro: i piloti vogliono contribuire al bene dello sport, lavorando fianco a fianco con la FIA, i team e i dirigenti della Formula 1. La loro voce, conclude la lettera, non è solo quella di professionisti, ma anche di persone che amano profondamente il loro lavoro e il mondo delle corse.

Questa protesta rappresenta un passo importante per i piloti nella ricerca di una Formula 1 più aperta e rispettosa verso i suoi protagonisti, con meno regole che limitino la loro libertà personale e più dialogo che favorisca un ambiente sportivo sano e trasparente.

 

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