Il 2017 per il mondiale Superbike è stato un anno con un solo e grande leader. Parliamo di Jonathan Rea che in sella alla sua fida Kawasaki ZX-10R ha letteralmente dominato la stagione vincendo 16 delle 26 gare disputate (in ognuna delle 13 prove venivano disputate due gare).
Per il centauro inglese si tratta del terzo titolo mondiale SBK, bottino uguale a quello dell’indimenticato Troy Bayliss, ma con il primato di aver raggiunto questo traguardo in tre stagioni consecutive. Guardando il passo di Rea si può ben capire come l’inglese abbia ammazzato da subito la stagione: 24 podi totali, solo due ritiri, peggior piazzamento un terzo posto in gara 1 a Misano e ben sette vittorie nelle prime otto gare disputate. Alle sue spalle troviamo, seppur distanziato di 153 lunghezze, l’inglese Chaz Davies su Ducati Panigale R, mentre sul terzo gradino del podio al termine del campionato si è piazzato una altro centauro britannico, Tom Sykes su Kawasaki.
Solo quarto il nostro Marco Melandri (Ducati) che ha perso il podio a causa di quattro ritiri ed un quindicesimo posto in gara 1 a Misano. La stagione appena passata è stata inoltre caratterizzata da un ristretto gruppo di piloti capace di andare a podio: sono solo sei, infatti, i motociclisti che hanno potuto festeggiare con lo champagne almeno una volta; si tratta, oltre ai quattro indicati in precedenza, di Alex Lowes e Michael van der Mark. Tra i costruttori la vittoria è andata alla Kawasaki con 599 punti su Ducati (520) e Yamaha (staccatissima a 308 punti).
Non si può fare a meno di dimenticare, infine, la nota più stonata dell’anno: la scomparsa di Nicky Hayden, avvenuta il 22 maggio scorso dopo cinque giorni di coma in seguito ad un incidente in bicicletta. Kentucky Kid, come era soprannominato l’americano, ha lasciato un grande vuoto nel circus delle gare motociclistiche ed in particolare nella Moto GP (mondiale che aveva vinto nel 2006) e nella Superbike, campionato che aveva scelto di correre dal 2016.
Per il 2018 ci aspettano molte novità che sicuramente aumenteranno lo spettacolo. Prima tra tutte l’imposizione del regime di rotazione per ciascuna Casa; inoltre, per mescolare le carte in gioco, saranno permessi degli sviluppi supplementari nel corso dell’anno alle moto meno competitive.
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