L’eliminazione del taglio sulle accise rende urgente capire come ottenere i buoni benzina: ecco la procedura e a chi spetta il bonus
L’addio agli sconti sulle accise con l’inizio del 2023 ha portato i prezzi del carburante a salire nuovamente a livelli che non si vedevano da mesi. Un tema che ha aperto il dibattito e la polemica nei confronti del Governo Meloni, che ha lasciato intendere chiaramente di non aver trovato le risorse necessarie per poter continuare a garantire gli sconti introdotti dall’esecutivo Draghi.
Non ci sono però solo cattive notizie perché proprio in tal merito è stato confermato il bonus benzina di 200 euro che permetterà di ammortizzare le spese di rifornimento nei prossimi mesi. Il Consiglio dei Ministri ha fornito di recente tutti i dettagli e le novità in merito, modificando alcuni parametri relativi proprio al bonus con lo scopo di trovare una soluzione che accontentasse sia le casse dello stato, sia le necessità dei cittadini.
Prima di tutto, con il decreto Trasparenza si è deciso di combattere la presunta speculazione da parte dei gestori che adesso sono costretti a riportare in un tabellone il prezzo medio nazionale al litro di benzina e gasolio. In secondo luogo, appunto, è stato ribadito praticamente lo stesso bonus introdotto dal precedente governo nel marzo 2022.
A chi spetta il bonus benzina da 200 euro e come ottenerlo
Il bonus riguarda in particolare i dipendenti delle aziende private e spetta al datore di lavoro decidere o meno se erogarlo. La buona notizia è che si tratta di una cifra esentasse, che non forma reddito, quindi viene erogata al lavoratore in maniera “pulita” senza temere che pesi ulteriormente sulle tasche dell’azienda.
L’unico vero requisito allora riguarda lo status del lavoratore che deve essere un dipendente privato a prescindere che si tratti di un contratto a tempo determinato, indeterminato, part-time, full-time o addirittura in smart working. Il bonus non riguarda infatti i dipendenti degli enti pubblici.
La scadenza iniziale dello scorso decreto era proprio fissata a marzo 2023, ma vista l’evoluzione della situazione e l’eliminazione del taglio sulle accise, il nuovo Governo ha deciso di prorogarlo per tutto il 2023, cercando di dare un aiuto concreto agli italiani già rimasti delusi dall’aumento dei prezzi del carburante.
Insomma, come detto dipende tutto dai datori di lavoro che potrebbero decidere di concedere il bonus a chi si reca ogni giorno in ufficio e, in particolar modo, a chi abita più lontano dalla sede aziendale. Questa è una decisione puramente personale, dato che la distribuzione del bonus avviene senza intoppi burocratici.
Non bisogna prendere accordi contrattuali, ma possono essere inseriti direttamente in busta paga come benefit o come voucher carburante. Se sei un dipendente di un’azienda privata, dunque, hai tutto il diritto di richiederlo nella speranza che il datore di lavoro decida di concedertelo.