La cintura di sicurezza è un vero e proprio salvavita per tutti gli automobilisti del mondo. In diverse occasioni, infatti, quest’ultima he evitato il peggio durante alcuni incidenti stradali.
Quest’ultime, quindi, come sappiamo sono obbligatore nel nostro paese dal 1988. La loro storia però è molto più antica dato che il primo modello di cintura di sicurezza fu brevettato nel 1903 ma non ebbe molto successo dato che all’epoca la velocità raggiunta dalle auto era bassa.
Ma non solo, queste erano anche particolarmente scomode dato che erano di cuoio e stringevano troppo il torace. Quest’ultime, quindi, iniziarono a comparire nelle auto prodotte in serie a partire dal 1957.
La cintura di sicurezza è stata brevettata addirittura nel lontano 1903
La prima nazione a instituire l’obbligo di indossare la cintura di sicurezza, quindi, fu la Cecoslovacchia nel 1969, seguita a ruota dalla Francia che instituì la legge quattro anni dopo.
Come detto per l’Italia l’obbligo arrivo solamente nel 1988 mentre bisogna fare un ulteriore balzo negli anni per la legge sui sedili posteriori. Anche i passeggeri, infatti, a partire dal 2006 sono stati obbligati ad indossare la cintura mentre si trovavano in viaggio.
Se non rispetteremo questa regola del Codice della Strada, quindi, verremo multati con una sanzione che è compresa fra gli 80 e i 323 euro. Andiamo a vedere, quindi, quali sono i componenti delle cinture di sicurezza partendo dalle cinghie.
Queste, infatti, sono di materiale flessibile e servono a tenere fermo il passeggero in caso di urto. Non solo, le cinghie, inoltre, dovranno essere resistenti al taglio e alla scalfittura. Poi abbiamo il riavvolgitore, il componente che si occupa di estrarre e far rientrare la cinghia.
L’utilità di questo bottone viene spesso sottovalutata
Potremo, inoltre, modificare l’altezza del punto di attacco laterale tramite un apposito regolatore. Un altro pezzo fondamentale è l’ancoraggio il quale consente di mantenere salda la cintura di sicurezza alla scocca.
Le cinghie, infatti, passano sotto un anello d’acciaio che serve a congiungerle proprio al punto di ancoraggio. Uno strumento spesso nascosto ma che risulta molto utile è il pretensionatore il quale servirà a riavvolgere o a tirare la fibbia in caso di urto.
Troviamo, infine, ovviamente il bottone che per molti sembra totalmente inutile ma che nasconde anche una funzione che nessuno conosce e di conseguenza sfrutta.
Quest’ultimo, infatti, non è affatto un elemento di design, anzi, sarà un elemento di fondamentale importanza per la nostra sicurezza. Esso, infatti, farà in modo che la fibbia non scivoli via salvandoci così, ipoteticamente, la vita.