Bollo auto a poco più di 20€ l’anno, automobilisti fanno i salti di gioia: a chi spetta

Per tutti gli automobilisti finalmente una notizia positiva, che potrebbe far risparmiare molti soldi ogni anno.

Bollo auto
Bollo auto – Motori.News

Ogni anno, milioni di automobilisti italiani sono infastiditi da una delle tasse più odiose tra quelle legate al possesso dei veicoli: il bollo dell’auto. L’Unione Europea ha portato notizie sorprendenti che mettono in discussione tutto ciò.

Il bollo auto è una delle tasse più odiate e prevede che i proprietari di autovetture debbano pagare ogni anno un importo corrispondente al possesso del veicolo. Si tratta di un’imposta regionale e ogni regione propone le proprie regole per le scadenze e i pagamenti. I disabili e coloro che acquistano veicoli ecologici, come quelli ibridi o elettrici, sono esenti dalla tassa per legge. Alcune categorie sono anche esenti dal pagamento, a seconda delle normative regionali. In alcuni casi è necessario pagare anche del superbollo.

Ciò significa che, le famiglie in Italia che possiedono più autovetture per un singolo nucleo familiare, rappresenterà un’imposta significativa sulla spesa annuale di ogni famiglia. Fortunatamente, sembra poterci essere una buona notizia per i proprietari di auto. In effetti, altri Paesi europei hanno già adottato regole diverse che non prevedono un importo annuale fisso, o prevedono un importo fisso annuale relativamente basso, mentre il resto viene calcolato in base all’utilizzo effettivo dell’auto durante l’anno, cioè in base al numero di chilometri percorsi. Il calcolo della tassa comprende anche le emissioni di CO2 e quindi tiene conto anche del tipo di veicolo e della cilindrata.

Questa nuova regola a “consumo” si è rivelato molto vincente sia per gli utenti delle auto che per la società nel suo complesso: i primi hanno ottenuto pagamenti annuali più bassi rispetto alla tassa precedente e, in secondo luogo, hanno disincentivato l’uso delle auto negli spazi urbani grazie a una riduzione del 10% delle emissioni.

Un modello simile si applica in Portogallo, dove la tassa annuale può variare da una base di 28 euro a salire.

Consideriamo, ad esempio, un’auto a benzina dello stesso modello prodotta e distribuita nel 1997: se fosse stata immatricolata in Portogallo nel 1997, dovrebbe pagare una tassa annuale di 28 euro. Se invece il veicolo fosse stato immatricolato in Francia nel 1997 e importato in Portogallo nel 2001, dovrebbe pagare un’imposta di 50 euro. Un veicolo immatricolato in Germania nel 1995 e importato in Portogallo nell’ottobre 2007, pagherebbe 50 euro per la cilindrata, più un’imposta relativa al livello di CO2 emessa. Vediamo ora un veicolo più recente con una cilindrata di 1300 cc., immatricolato nel 2005 in Portogallo, questo veicolo pagherebbe un bollo annuale di 32 euro. Se invece il veicolo è stato immatricolato in Italia nel 2006 e importato in Portogallo nell’ottobre 2007, dovrà pagare 50 euro più un importo calcolato in base alle emissioni di CO2.

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