Sono passati solo pochi giorni dal taglio delle accise, e già sta arrivando una nuova bufera sui prezzi della benzina e del diesel.
Il 22 marzo 2022, è stato il giorno nel quale il decreto energia ha fatto il suo esordio. Questo decreto ha stabilito un taglio delle accise di 30.5 centesimi a litro per la benzina, ed ha portato una gran ventata di aria fresca, dato che il prezzo aveva superato di molto i 2 euro litro. Dal giorno della revisione dei prezzi, si potevano trovare distributori che offrivano la benzina tra 1.65 euro e 1.75 euro. Decisamente più sostenibile per gli italiani, che dalla pandemia ad oggi, hanno visto aumentare di oltre il 50% anche i prezzi delle forniture del gas e dell’elettricità.
Giusto qualche furbetto non si era adeguato alle nuove direttive, ma grazie alle segnalazioni di molti cittadini, si sono adeguati subito dopo i controlli della Guardia di Finanza.
Sembrava che questa situazione avesse trovato la sua fine, ma le belle notizie hanno vita corta, ed ecco che sta per arrivare una nuova tormenta all’orizzonte per i prezzi dei carburanti.
Dopo neanche due giorni dal taglio delle accise, da questa mattina i distributori sono tornati ad aumentare i prezzi.
Ecco perché il prezzo sta salendo di nuovo
L’instabilità economica alla quale stiamo assistendo porta incertezza nei mercati, ed ecco che da questa mattina i prezzi dei carburanti sono di nuovo saliti. Il costo dei carburanti è aumentato a 1.82 per il diesel, e 1.86 per la benzina.
Ma Come mai questo rincaro? La motivazione è molto semplice. Se da una parte si è tagliato i costi delle accise, che hanno fatto abbassare il prezzo, dall’altra parte le quotazioni petrolifere internazionali sono tornate a salire vertiginosamente.
Ecco quindi che il prezzo è di nuovo aumentato, mangiandosi quasi 1/5 del taglio di prezzo delle accise. Inoltre si teme che nei prossimi giorni, il costo del barile possa salire ancora di più, rendendo di fatto vano il provvedimento effettuato.
Non scordiamoci inoltre che dal 21 aprile si conclude il decreto “taglia prezzi”, e nessun rinnovo è stato promosso. E se non si dovesse trovare una soluzione prima di questa data, il prezzo può facilmente superare i 3 euro litro, che sarebbe un disastro per l’economia italiana.
Draghi ha già dichiarato la necessità di altri interventi, anche se viene da chiederci se questi siano sufficienti, visto che il prezzo non riesce a scendere neanche tagliando le accise.