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Banda dei Rotax, rubano tutti i motori: terrore per le strade | Questi modelli presi di mira

L’azienda produttrice di motori per ultraleggeri, velivoli e droni è finita nell’occhio del ciclone per una incredibile scoperta avvenuta nell’ultimo periodo. Alcune bande di criminali, infatti, rubano questi preziosi motori per rifornire in modo illegale un mercato particolare. Che cosa è stato scoperto? Per quale motivo agisce la banda dei Rotax? Ecco tutto quello che c’è da sapere su questa vicenda.

Banda dei Rotax – motori.news

La Rotax è una azienda austriaca produttrice di sofisticati motori per velivoli, per ultraleggeri, per droni e per divere altre categorie, come i quad, le imbarcazioni, le moto slitte e altro. Fino al 1980, l’azienda ha creato solo motori a due tempi. Da quella data in poi, invece, ha costruito anche motori a quattro tempi ed è passata anche a rifornire il settore aeronautico.

Ma nelle ultime settimane l’azienda è passata alle cronache internazionali per una scoperta sconcertante. Infatti, sembrerebbe che i motori Rotax vengano usati dai russi sui droni iraniani per bombardare l’Ucraina.

L’incredibile scoperta è stata fatta in occasione del ritrovamento del motore 912 di un Mohajer 6 precipitato in mare a Odessa di recente. Il drone, quindi, montava un motore Rotax. L’azienda austriaca produttrice di questi motori si è giustificata in questo modo: “Noi non abbiamo mai autorizzato la vendita all’Iran o alla Russia e per questo abbiamo aperto un’inchiesta per scoprire l’origine dei motori”.

Che cosa sta succedendo, quindi? Per quale motivo motori Rotax non autorizzati sono utilizzati in questo modo illecito? Il sito specializzato Warzone sostiene come tali motori possano essere stati rubati da una cosiddetta banda dei Rotax, in modo tale da poter essere venduti illecitamente a Teheran. Ma cosa sappiamo su questi furti?

Motori Rotax rubati: ecco tutto quello che c’è da sapere su questa triste vicenda

Ma come sono finiti i motori Rotax nei droni iraniani usati dai russi? L’azienda austriaca non ha mai fornito i suoi motori alla Russia dopo lo scoppio della guerra e le sanzioni successive. Infatti, è risaputo come i motori Rotax siano usati dai droni americani Predator e da quelli israeliani Heron.

I droni iraniani montano motori Rotax rubati: ecco l’agghiacciante scoperta – Motori.News

I motori Rotax, quindi, sono arrivati in Iran e in Russia grazie a una sofisticata banda di criminali che agisce in tutta Europa per rubare questi ‘preziosi’ dispositivi. Questi motori utilizzati sui droni, infatti, possono trovarsi in qualsiasi hangar, dal momento che sono usati anche su piccoli aerei ultraleggeri.

Negli ultimi anni ne sono spariti sempre di più. L’azienda, dunque, ha messo sul web i dati sui macchinari rubati, affinché si possano trarre quante più informazioni possibili sul giro losco che si è creato. Sarebbero almeno 130 i motori spariti in tutto il Vecchio Continente, numero che, però, sembrerebbe essere solamente parziale.

Solo in Italia sono stati accertati 27 furti dei motori Rotax. Il numero è maggiore in Germania (31) e nel Regno Unito (36). Un motore Rotax è un elemento molto costoso – circa 40 mila euro a pezzo – e ha un peso molto elevato. I 55 kg per un Rotax 912 – quello trovato a bordo del drone ritrovato a Odessa – fanno capire quanto il furto sia poco maneggevole e debba essere fatto da bande di criminali professionisti.

Il furto per uso personale di questi motori è del tutto impossibile, dato che ogni modello è tracciato. Inoltre, la praticità del furto – come abbiamo visto – è davvero molto bassa. L’inchiesta che è stata aperta di recente dovrà far luce su chi sia stato a commissionare i furti dei motori Rotax. 

Andrea Giove