Avete mai fatto caso a questi dispositivi attaccati sopra ai semafori? Ecco a cosa servono

Gli automobilisti italiani più attenti si sono accorti dei nuovi dispositivi che sono stati posizionati sui semafori di Ostia, proprio in questi giorni.

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semaforo- Motori.news

Tutti si chiedono se si tratta di nuovi autovelox che mirano a sanzionare coloro che corrono sul lungomare, oppure coloro che passano con il rosso al viadotto attico tabacchi, oppure ancora di un sistema di videosorveglianza che registra le targhe.

Chi più, chi meno, è praticamente ossessionato dalla presenza dei nuovi dispositivi e continuerà ad esserlo fin quando il problema non potrà dirsi risolto.

A cosa servono i nuovi dispositivi sistemati sui semafori di Ostia

I nuovi dispositivi piazzati sui semafori dagli operai non sono telecamere di sorveglianza o autovelox, sono dei dispositivi posizionati nei punti focali, ovvero dove il traffico si congestiona facilmente. Hanno uno scopo soltanto, ridurre il rischio della formazione delle code. Questi strumenti sono salvacode e proprio per questo motivo sono stati posizionati in via del Porto Fluviale, a Piazzale Appia e via Cristoforo Colombo.

Questi aggeggi, dialogano con il maps, segnalando accodamenti oppure il ridotto flusso negli incroci in modo tale da inviare input al semaforo e far scattare il verde quando è necessario.

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La tutela dell’ambiente è al primo posto

Il progetto vuole tutelare l’ambiente, quindi cercare di ridurre il più possibile lo stazionamento dei veicoli che emettono gas e che quindi inquinano l’aria. In questo modo, ovviamente non solo si rispetta l’ambiente, cercando di contrastare l’inquinamento, ma si riduce anche il tempo perso in coda e i ritardi giornalieri a lavoro.

Secondo le recenti indagini, gli automobilisti romani rimangono fermi nel traffico quasi 166 ore l’anno e sono tantissime. Per alcune zone questi dispositivi torneranno certamente utili perché in qualche modo andranno a risolvere il problema. Per altre ci vorrà qualcosa di più per esempio in via Cristoforo Colombo i rallentamenti ci sono anche quando sono presenti i vigili urbani che regolano il traffico. Per cui, i dispositivi non saranno abbastanza.

Ciò dimostra che serve fare, è qualcosa di più. Per esempio, bisognerebbe fare investimenti in particolare sui trasporti pubblici, andare a realizzare delle nuove infrastrutture per viaggiare comodamente e risparmiare su diversi fronti.

In alternativa si potrebbe anche puntare sullo Smart Working riducendo il numero di persone che si spostano da casa per raggiungere il luogo di lavoro. D’altronde, durante il lockdown, all’inizio della pandemia, i risultati a livello ambientale si erano già fatti intravedere, c’era molto meno inquinamento. Gli animali si erano riappropriati degli spazi verdi. Poi chi usciva, non rimaneva bloccato negli ingorghi ma riusciva a spostarsi da una parte all’altra delle città, senza alcun disagio.

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