Mentre si guida non è raro incrociare un’autovettura della polizia. Con un po’ di attenzione potremmo notare che monta al suo interno uno strano marchingegno tipo autovelox. Cos’è?
Lo Scout Speed è un dispositivo per il rilevamento della velocità, in dotazione alle forze dell’ordine da diverso tempo. Nonostante il suo largo utilizzo non è propriamente in linea con la legge, in quanto, l’autovelox che sia o mobile o fisso deve essere necessariamente presegnalato all’automobilista tramite l’apposita segnaletica.
Sono circa 38 e vengono prevalentemente usati nel nord Italia. Inoltre, la loro peculiarità, oltre alla totale assenza di presegnalazioni di essi, è che possono lavorare anche con la vettura di servizio in movimento. Ora la domanda viene spontanea: come riconoscerli e come difendersi?
Per quanto riguarda il riconoscimento di tale strumento, visto che vengono usati in modalità dinamica sulle vetture, è quasi impossibile scovarli. Buona norma sarebbe quella di rispettare sempre i limiti e avere un’occhio di riguardo alle vetture di servizio o a tutte quelle vetture che potrebbero sembrare delle auto civetta.
Il Codice della Strada prevede che, gli avamposti per il rilevamento della velocità o le telecamere amministrative per tale scopo, devono essere necessariamente segnalate mediante segnaletica o dispositivi di segnalazione luminosa. Secondo quanto deciso dal Ministro dei trasporti.
Per quanto riguarda il dispositivo qui sopra citato, le volanti dovranno appore la scritta luminosa sul tetto che recita: “Controllo elettronico della velocità tramite Scout Speed”. In alternativa alla segnaletica sono ammessi dispositivi di segnalazione luminosa. L’unico modo, se non l’unico, per difendersi è il ricorso.
Nell’ultimo anno si parla di circa 27 verbali annullati da parte della magistratura, proprio per l’omissione dei cartelli di presegnalazione e della distanza tra il segnale stradale di avviso e le apparecchiature di controllo della velocità.
Questo la dice lunga su come le leggi italiane possano essere contradittorie. Se si diventa tristemente protagonisti di un evento del genere, quello che si deve fare è rivolgersi ad un Giudice di Pace, pagando 43 entro 30 giorni, oppure gratuitamente al Prefetto entro 60 giorni.