I costi per mantenere l’auto sono sempre più alti: ecco quanto dobbiamo aspettarci di spendere dall’anno che sta per entrare.
L’acquisto di un’auto è una grossa spesa per cui bisogna pensarci bene prima di prendere una decisione definitiva. E non si parla solo dei soldi necessari per acquistarla e sostenere un finanziamento, ma anche di tutte le spese accessorie che riguardano il suo mantenimento.
Assicurazione, bollo, carburante, eventuali spese extra che speriamo sempre di evitare, pedaggi autostradali e molto altro ancora. Mantenere un’auto è un impegno a lungo termine che bisogna ponderare con attenzione.
Ecco perché con questo articolo vogliamo fare ordine e cercare di capire quanto costa davvero oggi mantenere l’auto e soprattutto se sono previsti degli aumenti a partire dal 2023. Per anticiparti subito la cattiva notizia, sì, qualcosa inevitabilmente costerà di più.
Mantenere un’auto nel 2023: i costi previsti e quelli in aumento
Il primo settore a subire dei rincari è quello delle assicurazioni auto. Il costo del premio annuale è destinato ad aumentare a partire dal prossimo anno. Le cause sono diverse e strettamente correlate alla fine della pandemia.
Ci sono più persone che hanno ripreso il regolare uso dell’auto, cosa che di conseguenza ha aumentato il numero di incidenti, specie tra i conducenti più giovani. Inoltre, bisogna considerare che a causa della crisi economica sono aumentate anche le persone che decidono di rischiare e circolare senza assicurazione.
Federcarrozzieri avverte poi che un altro aumento potrebbe riguardare le eventuali spese di riparazione dell’auto. L’incremento dei costi delle materie prime, insieme ad altri fattori, comporterà fatture più alte del 15% nel 2023.
A questo devono aggiungersi tempi di attesa inevitabilmente più lunghi, a causa dei tempi richiesti per reperire i pezzi necessari per la riparazione. Un esempio tangibile? Quello che nel 2022 ci costava 1200 euro, dal 2023 potrebbe costarci anche 1400 euro.
Altri costi possono essere quelli legati all’utilizzo quotidiano dell’auto: da una parte si parla di un aumento del prezzo dei parcheggi nelle città di tutta Italia, una decisione presa per incentivare l’uso di mezzi pubblici o di vetture meno inquinanti, come le ibride se non le totalmente elettriche.
In tal senso, si può prendere l’esempio di Milano dove il costo di accesso alla “famosa” Area C conoscerà un incremento di prezzo dopo oltre 10 anni.
Infine, un altro settore che rischia di subire rincari è quello legato al finanziamento per l’acquisto di una nuova auto. La colpa è dell’aumento dei tassi di interesse necessari per stipulare un contratto di finanziamento: una situazione dovuta all’inflazione sempre crescente.
Solo cattive notizie? Facciamo di no, perché ci sono dei settori in cui non dovrebbero registrarsi rincari e, in alcuni casi, potremmo vedere addirittura qualche calo.
Bollo auto, costo delle gomme e carburanti dovrebbero mantenersi sui livelli attuali, anche se per quest’ultimo aspetto regna sempre l’incertezza. Se pensiamo agli eventi imprevedibili, come la Guerra in Ucraina di quest’anno, capisci bene che tutto è purtroppo possibile. Meglio avere sempre qualche risparmio a portata di mano.