Il Club Alpino Italiano fa sul serio. Dopo averci provato nel 2015, lo scorso 22 febbraio il CAI avrebbe presentato alcuni emendamenti relativi alla Legge Quadro sui Parchi e sulle Aree Protette (del 6 dicembre 1991). Uno di questi però, rischia letteralmente di caratterizzare negativamente il settore motoristico italiano. Infatti, una proposta riguarda il divieto di transito per tutti i veicoli motorizzati su aree protette per lo svago e sentieri di parchi. Nei giorni scorsi, così, il Dipartimento Normative Fuoristrada e il Dipartimento per le Politiche Istituzionali della Federazione Motociclistica Italiana si sono incontrate per discutere la legge precedentemente menzionata.
Tuttavia, il “suggerimento” del Club Alpino Italiano sta facendo discutere soprattutto i motociclisti, in particolar modo quei proprietari di moto da enduro. A tal proposito, la Federazione Motociclistica Italiana sta lottando affinché tutto ciò non accada. Una presa di posizione importante, confermata anche dal Presidente Giovanni Copioli che, attraverso il sito ufficiale della FMI, ha dichiarato: “Il diritto sulla libera circolazione deve essere garantito a tutti, motociclisti compresi. Noi siamo per il rispetto del territorio e per una reale condivisione dello stesso; è ovvio che i parchi e le aree protette debbano essere assolutamente rispettate, ma deve essere altrettanto ovvio che la libertà di movimento e la libera circolazione devono essere un diritto regolato da norme condivise ed univocamente sostenute, da tutti i soggetti coinvolti (evitando falsi proibizionismi e lotte ideologiche di finto potere), perché questa è la strada da intraprendere affinché possa essere fruito da tutti nel pieno rispetto delle regole”.
Parole dure di Copioli, sempre più convinto di tutelare un diritto di qualsiasi guidatore che possiede un mezzo. Ovviamente le regole vanno rispettate, ma qui si tratterebbe di un vero e proprio affronto alla categoria dei motociclisti e non solo.
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