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Auto in divieto di sosta: in questo caso 0 euro di multa | Non lo sa nessuno

Immagina: stai girando da ore alla ricerca di un posteggio. Stai perdendo le speranze quando, finalmente, ne trovi uno. Tutto contento parcheggi e ti allontani senza notare il gigante divieto di sosta li fisso sul palo. Il copione lo conosciamo un po’ tutti e non puoi fare altro che ritirarti con la “coda tra le gambe” e pagare l’ammenda. La domanda sorge spontanea: quando posso fare ricorso per una multa di questo tipo?

Auto in divieto di sosta – Motori.News

Cos’è il divieto di sosta?

E’ un segnale di prescrizione che vieta la sosta ma non la fermata. In corrispondenza dei centri abitati ha validità dalle 08:00 am alle 20:00 pm, opportunamente segnalato dall’apposito pannello integrativo, mentre fuori dai centri abitati ha validità di 24 ore.

Il pannello integrativo può essere utilizzato per indicare sia il suo inizio sia la sua fine. In mancanza di questo strumento, il cartello cessa di validità se non viene ripetuto al primo incrocio ad esso adiacente. Sempre il pannello integrativo può riportare eccezioni al transito, date e giorni in cui vige il divieto.

Auto in divieto di sosta – Motori.news

Il divieto di sosta è regolamentato dall’articolo 158 del codice della strada, il quale, ne regolamenta uso e situazioni. Oltre ad eventuali e dovute sanzioni. Parlando di ammende, chi parcheggia in divieto di sosta rischia una multa da 41 a 168 euro, ovviamente varia da situazione a situazione.

Ad esempio, se la vettura inibisce il passaggio ai mezzi pubblici, forze dell’ordine ed ambulanze in servizio la multa fluttua vertiginosamente verso gli 84 euro fino a 335 euro. I questi casi si parla anche di decurtazione di due punti dalla patente e ritiro della carta di circolazione.

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Quando posso fare ricorso?

Fatta questa lunga ma doverosa premessa arriviamo al punto cardine di questo articolo (perché lo so che non vedete l’ora di fregare il vigile malandrino che non fa sconti in quartiere). La contestazione di questa ammenda la si fa quando si ritiene nulla. Secondo nuove disposizioni, sono molteplici i casi in cui si può fare ricorso.

Primo fra tutti riguarda le condizioni del segnale. Infatti, se il cartello non è ben leggibili o scolorito (tanto da renderlo irriconoscibile) la multa cessa di validità, purché sia opportunamente dimostrata tale anomalia. Caso analogo quando il cartello è stato staccato, girato o manomesso in qualsiasi modo. Inoltre è importante specificare che, in casi di comprovata necessità, è possibile anche parcheggiare in divieto di sosta. Questo quando non ci sono alternative, se non quella di fermarsi dove normalmente sarebbe vietato.

Domenico Borrescio