Elettrico, lo Stato incentiva chi acquista auto a basse emissioni. Ma poi è lo stesso Stato che disincentiva chi vuole proteggere l’ambiente
Questi mesi stiamo assistendo ad uno sviluppo ‘elettrico’ mai visto prima. Per quanto riguarda le automobili, praticamente tutte i marchi e le vetture più importanti possiedono già modelli elettrici, e chi ancora non le ha si sta preparando per sbarcare sul mercato con questa tipologia di vetture.
Elettrico, quando comperare un’auto ‘verde’ diventa complicato
La voglia e il desiderio di stare al passo con i tempi, ha fatto si che anche alcune case automobilistiche storiche, che hanno fatto dei propulsori a benzina il loro marchio di fabbrica, come la Ferrari per esempio, stanno cominciando a progettare vetture con propulsori elettrici. E siamo molto felici che la voglia di verde e pulito stia contagiando tutti.
I problemi che ancora affliggono questa fetta di mercato sono principalmente due. Il primo riguarda i prezzi delle vetture elettriche, che, anche se si sono abbassati notevolmente grazie agli incentivi statali, ancora non riescono a competere con i modelli diesel o benzina della stessa gamma. E quindi per molti possibili acquirenti questo è ancora un freno non di secondaria importanza.
Poi, il secondo problema, forse anche più importante del primo, è la difficoltà enorme che tanti automobilisti incontrano, nel momento in cui decidono di acquistare una auto elettrica. Stiamo parlando della enorme difficoltà di trovare delle centraline per ricaricare le batterie. Per chi non ha la possibilità di ricaricare l’auto elettrica in casa o in garage, trovare una colonnina è spesso una impresa molto ardua.
E poi, per chi ha un’auto completamente elettrica, anche viaggiare spesso è una impresa, visto che una volta caricata la macchina, bisogna modellare il percorso di viaggio, inseguendo le scarse colonnine presenti sul territorio. E tutto questo rende poco stimolante l’acquisto di questo tipo di vetture.
Le colonnine di ricarica in Italia
Secondo uno studio della società Motus-E, la prima associazione in Italia, composta da attori del settore imprenditoriale, che si occupa della transizione ecologica nel nostro Paese, la quantità di colonnine elettriche presenti nel nostro Paese non è così piccola. Stiamo parlando di numero superiore alle 26 mila, anche se solo l’80 per cento è posizionato in luoghi pubblici, mentre il restante 20 per cento è in luoghi privati.
Il problema riguarda principalmente quella che risulta essere, rispetto ad altri paesi europei, la velocità di ricarica delle auto, che risulta essere molto lunga, e quindi mette spesso in difficoltà gli automobilisti. Il secondo problema riguarda il fatto che la maggior parte delle colonnine si trova nelle regioni del nord Italia, mentre nel sud c’è una forte concentrazione principalmente in prossimità dei luoghi turistici.
Infatti, se andiamo a vedere nel dettaglio la distribuzione delle colonnine nel nostro Paese, vediamo che circa il 57 per cento di esse si trova nel nord Italia, il 23 per cento nellle regioni centrali, mentre alle regioni meridionali rimane solo un venti per cento di presenza delle colonnine. Andando nello specifico delle regioni, la regione con capolugo Milano batte tutte le altre, con più d 4mila e cinquecento punti ricarica. A seguire ci sono il Lazio, il Piemonte, il Veneto, l‘Emilia Romagna e la Toscana. Fanalino di coda la Sardegna, che da sola ospita il 3 per cento delle colonnine presenti sul territorio nazionale.
Quindi purtroppo questo dato rimane quello su cui bisogna assolutamente lavorare. Non è giusto che milioni di italiani, che sono pronti ad effettuare una giusta transizione ecologica, non siano messi in condizione di poter effettuare o meno una scelta del genere, fondamentale per il futuro del nostro pianeta.