Fare il rifornimento è diventato più che altro un peso per tutti gli automobilisti italiani che rischiano la multa andando alla ricerca di metodi, anche illegali, per risparmiare carburante.
C’è chi pur di provare a risparmiare, sta facendo a meno delle uscite di relax, delle passeggiate, per usare la macchina soltanto per gli spostamenti principali per esempio per la scuola, per la famiglia e per il lavoro.
E poi c’è chi non rinuncia al divertimento e sceglie piuttosto i mezzi pubblici per dimezzare i costi. Infine non può mancare come per ogni cosa, anche chi cerca di rubare il carburante e truffare i rifornimenti e le stazioni di servizio.
Ovviamente quest’ultimo escamotage è sbagliato anche perché è illegale al 100%. A seguito dell’impennata dei prezzi purtroppo non si riesce davvero più ad arrivare alla fine del mese, per questo si va alla ricerca dei mezzucci utili a risolvere il disagio.
Un po’ per i media, un po’ per disperazione, anche in Italia si comincia a parlare di biocarburanti, di olio di colza o di semi che secondo qualcuno potrebbero fare funzionare allo stesso modo il motore diesel, risparmiando in modo consistente sugli spostamenti.
Ma è davvero così? Si consiglia di informarsi per capire se conviene o se questo potrebbe diventare un grosso problema nel tempo o addirittura nell’immediato.
L’Agenzia delle Dogane intanto ci dice che l’utilizzo di oli vegetali per esempio l’olio di colza in autotrazione richiede il pagamento dell’accisa. Per cui, secondo quanto dice l’art. 21 del Decreto legislativo n. 504 del 26/10/1995, deve essere tassato come un qualunque tipo di carburante, messo in vendita come tale oppure come additivo con lo scopo di accrescere il volume dei carburanti.
Secondo l’art. 40 del Decreto, chi usa questi carburanti “di seconda scelta”, è punito con la reclusione che va da sei mesi a tre anni e non solo. Chi commette quest’illegalità viene punito anche con la multa che va dal doppio ad addirittura 10 volte di più dell’imposta evasa.
In linea generale comunque l’importo non è inferiore a 7.500 euro. In poche parole ‘utilizzo di oli vegetali per esempio l’olio di colza senza aver pagato prima il corrispondente valore dell’imposta è severamente punito dalla legge proprio come lo è rubare carburante dalle stazioni di servizio.
Per questo, prima di prendere in considerazione queste seconde e terze vie, è meglio informarsi, riflettere e scegliere bene cosa è meglio fare.