Aprilia è tra i marchi più vincenti nella storia del motociclismo sportivo avendo conquistato nella sua giovane carriera ben 54 titoli mondiali. Allori che questo marchio ha vinto dal 1992 a oggi, 28 di essi conquistati da quando – nel 2005 – la Casa di Noale è entrata a far parte del Gruppo Piaggio.
Questo il palmarès Aprilia:
· 38 titoli nel Motomondiale (20 nella 125 e 18 nella 250)
· 7 titoli in Superbike (Piloti e Costruttori nel 2010, Piloti e Costruttori nel 2012, Costruttori nel 2013, Piloti e Costruttori nel 2014)
· 9 titoli nelle discipline Off Road (7 nelle Supermoto e 2 nel Trial).
Nel Motomondiale ha vinto ben 294 Gran Premi e ne ha conquistati 52 (con altri 121 podi) nella Superbike. Va ricordata, inoltre, la vittoria colta nel 2015 da Aprilia RSV4 RF nella Superstock 1000 FIM Cup con l’italiano Lorenzo Savadori al termine di una combattutissima stagione. Il palmarès è tanto prestigioso quanto conquistato in una lasso di tempo decisamente breve. Aprilia è infatti un marchio giovane, esordì nel Motomondiale solo nel 1985 in 250 e nel 1987 in 125. Le prime vittorie sono del 1987 (250 a Misano con Loris Reggiani) e del 1991 in 125 con Alessandro Gramigni che, nel 1992 sarà il primo iridato del motomondiale 125 su Aprilia. Ma soprattutto Aprilia Racing ha rappresentato, sin dalla sua nascita, una irripetibile fucina di talenti.
Con le moto di Noale hanno esordito, vinto e corso quasi tutti i piloti che hanno fatto la storia del motociclismo in questi ultimi decenni. Tra questi si ricordano, oltre a Max Biaggi vincitore di tre mondiali 250 con Aprilia dal 1994 al 1996, Loris Capirossi (Campione mondiale 250 con Aprilia nel 1998), Valentino Rossi (Mondiale 125 nel 1997 e 250 nel 1999), Jorge Lorenzo (mondiale 250 nel 2006 e nel 2007), Casey Stoner (vice campione 250 nel 2005) e ancora Manuel Poggiali, Marco Simoncelli, Alvaro Bautista, Kazuto Sakata.
Vi lasciamo con questa frase che rappresenta la filosofia Aprilia:
“Essere Racer non è una professione,ma un modo di essere, qualcosa che sta dentro di noi, nel nostro DNA. Se ami salire in sella alla tua moto, sentire il vento scivolare lungo la carena e guardare il mondo scorrere attraverso la tua visiera, noi ti capiamo. Ci sentiamo così dal nostro primo rombo.”
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