Appartarsi in auto è un reato, la normativa lo definisce con la dicitura: atti osceni in luogo pubblico, per cui è punibile con una sanzione.
Purtroppo in Italia, a seguito della crisi economica, della mancanza di lavoro, tutto è difficile o quasi impossibile. In molti sono rimasti senza lavoro e quindi senza soldi. Di conseguenza sono in pochi a potersi permettere una casa.
Chi non ha un tetto sopra la testa, non ha nemmeno un letto sul quale potersi scambiare coccole e attenzioni indisturbati. Per cui, sia i giovani che i meno giovani, hanno l’abitudine di appartarsi in auto cercando di non dare nell’occhio. Per legge però questo non è fattibile.
Appartarsi in auto, ecco dove si può e dove non si può fare
Ovviamente nessuno parcheggerebbe mai in una via trafficata, oppure in una strada comunale, solitamente la scelta ricade su strade fuori dal centro urbano, in aperta campagna virgola e nelle aree di sosta. Bisogna sapere che le auto di sosta dell’autostrada sono vietate, non ci si può fermare almeno non per questo, soltanto per esigenze e emergenze.
Ad essere vietati sono anche il parcheggio della scuola, il parcheggio del supermercato, ovviamente anche le villette private, gli ingressi delle case o delle attività. Insomma sono vietati tutti i luoghi esposti al pubblico, a sguardi indiscreti, soprattutto se possono essere presenti dei bambini.
Il luogo migliore per appartarsi in auto, è quello dal quale difficilmente passano delle altre auto, le zone di campagna solitamente sono le più sicure. Il fatto che ci si apparti di notte, con il buio, non cambia le carte in tavola. Sia di giorno, che di notte, se ci si apparta nel luogo sbagliato, si rischia una multa salata.
Cosa si rischia appartandosi nel luogo sbagliato
Un tempo consumare il rapporto in auto, rientrava nei reati, negli atti osceni in luogo pubblico, per cui la fedina penale restava macchiata. Oggi è una condotta depenalizzata, quindi si tratta di un illecito amministrativo che può comportare al massimo una sanzione da minimo €5.000 fino a €30.000 in base alla gravità del caso e quindi all’esposizione al pubblico.
La sanzione arriva non dal tribunale o dalla Polizia, ma direttamente dalla prefettura. Quindi è il prefetto a stabilire la sanzione più giusta, in base al comportamento e al pericolo legato ad esso. La sanzione amministrativa, così come tutte le altre, non ha ripercussioni sulla fedina penale, si tratta di una multa al pari di quella stradale. Di conseguenza, se si dovesse ritenere fuori luogo o non corretta, si può anche pensare di presentare il ricorso al giudice di pace. Per presentare il ricorso bisogna rispettare le tempistiche, lo si può fare entro un mese dalla notifica della multa e non oltre.