Andrea Dovizioso affronta il momento più difficile della sua carriera. Il pilota Yamaha sottolinea che il vero problema sta nel Dna della moto.
Difficile trovare stimoli per andare avanti, quando dopo nove GP raccogli appena 8 punti: il tre volte vicecampione iridato Andrea Dovizioso approda al Sachsenring con poche motivazioni, nonostante qualche nuova soluzione sui freni testata in Catalunya. Nulla che possa dare una svolta al suo peggior campionato in oltre venti anni di carriera.
Da mesi lamenta una mancanza di grip al posteriore e adattare il suo stile di guida alla Yamaha M1 non è possibile. Servirebbero cambiamenti radicali dal punto di vista tecnico, ma con Fabio Quartararo saldamente al comando e già campione 2021 è lui a decidere, giustamente, a scegliere quale direzione dare allo sviluppo del prototipo di Iwata. “L’anno scorso la Yamaha ha faticato un po’ su questo tracciato, quindi non so cosa possiamo aspettarci“.
Di certo il 36enne forlivese sa di non poter ambire alle posizioni di vertice, né ora né a breve termine. Una situazione complicata che spinge a dover dire addio alla MotoGP al termine di questa stagione, pur con le difficoltà ad arrivare fino all’ultimo Gran Premio di Valencia in programma a novembre. Per qualcuno può aver influito la pausa di dieci mesi che si è preso tra l’addio alla Ducati e il ritorno in pista nel settembre 2021 a Misnao, quando ha esordito con la Yamaha del team satellite.
Una tesi che scarta con una certa stizza: “Assolutamente no“, ha risposto Andrea Dovizioso come riporta Speedweek.com. “Tutto può avere un’influenza, ma questo no. Dall’esterno è impossibile comprendere certi dettagli. Alcune cose si possono vedere abbastanza bene, ma altre non possono essere viste“. In tanti puntano il dito contro il veterano forlivese, ma il vero nodo impossibile da sciogliere è il suo adattamento alla YZR-M1 che sin dall’inizio è parso molto complicato.
Il pilota del team Yamaha WithU RNF sa bene che questa sarà la sua ultima stagione nel Mondiale, esclude l’ipotesi Superbike, ma tende a chiarire un punto: “Le persone non hanno il quadro completo di ciò che sta accadendo e perché sta accadendo. Non si tratta di stimoli o dell’età… Certamente tutto ha la sua influenza, ma quasi tutto dipende dalle caratteristiche della moto. Punto“.