Continuano i problemi di Andrea Dovizioso in sella alla Yamaha M1: il veterano MotoGP analizza le differenze con Fabio Quartararo.
I problemi di Andrea Dovizioso con la Yamaha M1 sono proseguiti anche nel GP di Portimao e una via di uscita non è facile da trovare. Questa moto richiede un particolare stile di guida per essere spremuta al limite del suo potenziale, ben lontano da quello maturato dal 36enne forlivese nel corso della sua lunga carriera. Solo Fabio Quartararo riesce ad ottenere il massimo da questa moto, gli altri piloti del marchio sono costretti a inseguire a grande distanza.
Nei GP di Austin e Portimao il 36enne forlivese ha accusato 29 secondi di ritardo dal vincitore, colmare un gap talmente solido in breve tempo non è impresa facile. “Per Fabio è facile guidare in un certo modo, ma noi dobbiamo fare diversamente. Fabio è molto lontano rispetto alle altre Yamaha. Guida in modo diverso e se provi ad imitarlo avrai dei problemi“, ha spiegato Dovizioso nel debriefing post gara. “Fabio frena molto tardi e molto lontano verso l’esterno, in piega, poi lascia correre e imposta la velocità a metà curva. È lì che fa la differenza“.
In teoria la situazione è chiara, in pratica sono decimi che si perdono ad ogni giro. Se per Fabio Quartararo il vero problema sta nella mancanza di velocità di punta, per gli altri la priorità è trovare più grip al posteriore. Non si tratta di visioni opposte, ma di necessità dettate dal modo di guidare la Yamaha M1. Sia Dovizioso che Morbidelli non riescono a sfruttare il grip delle gomme nuove nelle prime fasi di gara.
A Jerez ci sarà un’altra occasione per provare a limare qualche dettaglio di questa fase di adattamento al prototipo di Iwata. “Quando guardo i risultati e la mia velocità, non posso essere soddisfatto. Ma è meglio non dargli troppo peso. L’unica cosa che possiamo fare è cercare di trovare qualcosa dai dati e con Ramon Forcada (il capotecnico, ndr)”.
Il passaggio da un costruttore, come Ducati, all’altro, in questo caso Yamaha, si sta rivelando molto difficile per il veterano della classe regina. Non è detto che una soluzione sia rintracciabile: “Non ho mai guidato in questo modo“, ha concluso Andrea Dovizioso riferendosi a Quartararo. “Non so se è serve tempo per girare quell’interruttore nella mia testa o se posso essere veloce in quel modo. Forse non accadrà mai, perché non ho mai guidato in quel modo nella mia carriera“.