Andrea Dovizioso è in grande difficoltà con la Yamaha M1: la stagione MotoGP 2022 potrebbe rivelarsi una delusione se non ci sarà luna svolta.
Il tempo stringe e Andrea Dovizioso sa di avere poco tempo per capire come sfruttare la sua Yamaha M1. In nove gara con questa nuova moto non ha mai centrato una top-10 e, dopo essere stato tre volte vice campione del mondo MotoGP, non ci sono dubbi sul suo talento. L’attenzione è tutta focalizzata sul nuovo prototipo che la Casa di Iwata ha allestito per il 2022.
Nonostante sia il pilota più anziano della classe regina si ritrova sempre a faticare nelle retrovie. A complicare la sua classifica anche un problema tecnico a Mandalika e un errore con il dispositivo holeshot a Termas de Rio Hondo, in entrambi i casi ne è uscito senza punti iridati. La frustrazione aumenta se si considera che il suo stile di guida poco si adatta alla YZR-M1, dovrà quindi studiare e mettere in opera nuove posizioni in sella e maniere di curvare e disegnare traiettorie, attraverso i filmati e la telemetria di Fabio Quartararo.
Ad oggi il francese è l’unico pilota di riferimento della Yamaha, pur tra molte difficoltà, non solo in termini di potenza del motore, ma anche per mancanza di grip al posteriore. Il risultato di Austin è una bella batosta morale per Andrea Dovizioso: “Quando hai un ritardo di 29 secondi (dal vincitore, ndr) la sfida con Franco Morbidelli non è così interessante“. In realtà il forlivese ha concluso 16° la gara, quindi fuori dalla zona punti, ma una sanzione al connazionale di marca gli ha permesso di racimolare un punto.
Ma con una moto ufficiale il ‘Dovi’ ammette che il gap da Quartararo resta troppo grande. “Fabio è molto davanti a noi, il distacco è troppo grande. Fatichiamo con la moto, alla fine non funziona niente e non possiamo essere soddisfatti di questo“. Sin dalle prime uscite Andrea ha fatto emergere alcune problematiche della M1, come la mancanza di aderenza al posteriore. Ma anche i suoi feedback non hanno raccolto soluzioni durante l’inverno da parte degli ingegneri. “Lo dico da Misano dell’anno scorso, la moto da allora non è cambiata. Il nostro problema è la mancanza di grip“.
Andrea Dovizioso sa anche di dover colmare le lacune con il suo stile di guida, concentrarsi maggiormente sulla percorrenza a centro curva. “Se guidi come Fabio sei più veloce, ma non basta per essere al top. Se il tuo modo di guidare non è adatto alla moto – ha concluso – non sei competitivo“.