Per Andrea Dovizioso la stagione MotoGP 2022 rischia di essere un calvario. L’adattamento alla Yamaha M1 si sta rivelando più difficile del previsto.
La stagione MotoGP di Andrea Dovizioso ancora non decolla e, in sella alla Yamaha M1, non ha mai preso il volo, sin dal debutto a Misano del 2021. Finora il pilota forlivese, vincitore di 15 Gran Premi in classe regina, non ha mai centrato una top-10 con la moto di Iwata e il 2022 è subito iniziato in salita, con il 14° posto a Losail e il ritiro causato da un guasto elettronico.
Dopo otto anni in sella ad una Ducati il tre volte vice campione del mondo stenta ad adattarsi ad uno stile di guida differente. Nel 2012 ha già gareggiato in MotoGP con una M1 del team satellite Tech3 chiudendo al 4° posto finale in classifica, ma erano altri tempi e non aveva ancora metabolizzato al 100% le caratteristiche della Ducati Desmosedici. Adesso scrollarsi di dosso gli schemi e gli stili della Rossa di Borgo Panigale, in così breve tempo, non sarà per nulla facile. Il tempo stringe e con esso i tempi del mercato piloti.
Dovizioso e il fardello della ex Ducati
All’età di 36 anni da poco compiuti, Andrea Dovizioso è il pilota più anziano in griglia di partenza. E si ritrova un po’ a vivere la situazione di Valentino Rossi, con alcune differenze. Alla pari del nove volte campione del mondo si ritrova a dovere fare i conti con piloti di una o due generazioni più giovani e l’età rappresenta un vero fardello con i prototipi MotoGP di oggi. Entro l’estate Yamaha, RNF e Dovizioso dovranno prendere una decisione, anche se i diretti interessati affermano ufficialmente di non volerci pensare per adesso.
Ma l’estate arriverà inesorabilmente alle porte e con essa l’urgenza di mettere in chiaro la situazione contrattuale. Che tipo di stile di guida richiede la Yamaha? “È difficile da spiegare, ma c’è davvero un’enorme differenza (dalla Ducati, ndr)”. In Indonesia ha avuto modo di seguire sia Franco Morbidelli che Fabio Quartararo, osservandone movimenti in moto, traiettorie, modo di frenare.
Il pilota italobrasiliano del team Yamaha factory non crede di fare nulla di eccezionale. Quando gli vengono riportate le dichiarazioni del Dovi, Franky annuisce: “Lo stile di guida non mi sembra così eccezionale perché guido così dal 2019. Probabilmente a Dovizioso sembra speciale perché è abituato a uno stile di guida diverso“. E adattarsi non sarà facile da qui alla fine dell’anno.