Tra Andrea Dovizioso e la Yamaha M1 prosegue il momento di grande difficoltà: il suo futuro si fa sempre più grigio.
A Le Mans arriva un altro pessimo risultato per Andrea Dovizioso, che taglia il traguardo in 16esima posizione e un ritardo di 38 secondi dal vincitore. Sembra non esserci fine al difficile momento del veterano forlivese che non riesce proprio ad adattarsi alla Yamaha M1. Ci ha provato sin dallo scorso anno nella sua gara di esordio a Misano-2, ma alcune problematiche sono risultate subito evidenti.
Forte anche della sua capacità di collaudatore, ha espresso alcune richieste agli ingegneri di Iwata che non sono mai state esaudite. Tutta l’attenzione è riposta su Fabio Quartararo, leader del campionato e unico pilota del marchio a poter ambire alla conquista dello scettro iridato. “Capisco che stanno lottando per il Mondiale e il pilota principale chiede qualcos’altro. È normale e va bene“, ha commentato Andrea Dovizioso dopo la gara francese. Ma la sua situazione si fa sempre più triste.
Nell’ultimo week-end di gara non sono mancate delle tensioni a distanza tra l’ex alfiere Ducati e il team principal Razlan Razali, lasciando intendere che non ci sarà un rinnovo di contratto per il ‘Dovi’. Un po’ come avvenuto lo scorso anno con Valentino Rossi, alle prese con una moto che non riusciva a comprendere fino in fondo. Il dato di fatto è che solo Fabio Quartararo riesce ad ottenere il meglio dalla YZR-M1, come se questa moto fosse disegnata a sua misura.
Un po’ come avvenuto in Honda con Marc Marquez, l’unico dei quattro alfieri dell’Ala dorata che riesce a distillare il meglio, pur fra diverse difficoltà tecniche. “Sei costretto a guidare la moto in un certo modo. Se non lo fai, non funziona“, ha proseguito il 36enne pilota del team Yamaha RNF. “Ovviamente cerchi di adattarti un po’, ma non puoi stravolgere il tuo stile di guida… La situazione in Yamaha ora è simile a quella in Honda, perché solo un pilota può sfruttare il potenziale della moto“.
Nel GP di Le Mans Fabio Quartararo ha chiuso 4° con 4 secondi di ritardo dal vincitore. Il secondo miglior pilota della Yamaha è stato Franco Morbidelli, 15° al traguardo con un gap di 29 secondi: “Dove Fabio fatica, perdiamo molto – ha concluso Andrea Dovizioso -. E dove è particolarmente forte, non riusciamo a fare come lui… Ad ogni giro il divario è abbastanza grande, questa è la verità“. Il rischio è che a fine anno possa dire addio definitivamente alla MotoGP.