Andrea Dovizioso sempre più vicino all’addio alla MotoGP. Il veterano forlivese racconta tutta la sua frustrazione.
Il lungo cammino di Andrea Dovizioso in MotoGP si concluderà a novembre, con l’ultima gara di Valencia. Nonostante abbia la stessa moto di Fabio Quartararo non è mai riuscito a spremerla fino al limite. Per riuscirci servirebbe cambiare radicalmente il suo stile di guida e i tentativi di apportare modifiche alla M1 si sono rivelati vani. Negli incontri con i vertici di Iwata ha spiegato le problematiche che sta riscontrando sul prototipo 2022, ma con un compagno di marca che guida il Mondiale tutto è più complicato.
Una situazione comprensibile, irreversibile. “Ho cercato di spiegare perché Fabio è dove si trova e che anche lui potrebbe trarre vantaggio se riusciamo a migliorare alcune aree. Purtroppo non è cambiato nulla – spiega Andrea Dovizioso a Speedweek.com -. Non ho avuto la possibilità di lavorare su grandi cose. Ma sono rilassato perché li capisco. Capisco ciò che la Yamaha sta facendo e ciò che vogliono ancora ottenere. Cerco di mantenere un buon rapporto“.
Giusto per avere un’idea della differenza tra Quartararo e Dovizioso basterebbe segnalare i rispettivi punti in classifica: 172 a 10. Inoltre il 36enne forlivese non solo deve fare i conti con una YZR-M1 che non riesce a comprendere, ma anche con alcuni rallentamenti dovuti a delle recenti modifiche regolamentari. Come la nuova carcassa introdotta da Michelin nel 2020 e con cui Andrea Dovizioso non ha mai familiarizzato, neppure nella sua ultima stagione in Ducati.
Con l’approdo in Yamaha i problemi si sono amplificati per il veterano: “Non mi aspettavo questa situazione. Quando ho cominciato ho notato alcuni aspetti positivi, ma anche grossi limiti in alcune aree. Quando provi a cambiare qualcosa e non riesci a farlo, diventa molto difficile. È stata la situazione più difficile per me. Devo muovere la moto in modo completamente opposto a quello a cui sono abituato. Non mi viene naturale e non è il mio stile“.
Il medesimo stile con cui per tre anni si è affermato vice campione del mondo, ma ora quei risultati sono solo un ricordo. “Quando fai questa esperienza tutto cambia, è normale. Nessuno può prevedere tutto – ha concluso il forlivese -. Ci sono tanti motivi per cui tutto questo sta accadendo quest’anno. È deludente“.