L’Asaps – Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale – ha inviato una lettera al Governo. La richiesta è quella di intervenire contro l’incredibile aumento delle sanzioni e delle spese sulle tariffe postali per l’invio e la ricezione di esse. Le multe potrebbero aumentare dell’8% dall’anno prossimo. Un vero e proprio salasso!
Non c’è pace per automobilisti e motociclisti! Nei prossimi mesi sono previsti aumenti anche per le sanzioni stradali. Oltre agli aumenti relativi al costo del carburante e a quelli riguardanti tutti gli altri settori della normale vita quotidiana, ecco un’altra vera e propria mazzata per tutti!
Prendere una multa, purtroppo, sarà capitato a tutti almeno una volta. Non occorre, infatti, essere dei fuorilegge per incappare in errori – spesse volte – involontari! Ma a partire dal primo gennaio del 2023 le multe aumenteranno dell’8,1%. Un’altra brutta notizia che potrebbe causare problemi a tantissime persone.
Ma per il primo aumento – quello relativo alle multe vere e proprie – non si dovrà aspettare l’anno prossimo. Esso, anzi, è già in essere! Infatti, da qualche giorno sono aumentati i costi inerenti l’invio e la notifica delle multe a casa. Le spese postali per le raccomandate hanno visto crescere il loro costo del 7% da un mese all’altro, dopo la delibera Agcom di maggio.
Aumento delle sanzioni stradale: l’ASAPS tuona!
Queste le gravi parole del Presidente dell’ASAPS Giordano Biserni: “ASAPS è per il rispetto delle norme del Codice della Strada, ma ora occorre mettere ordine con gli aumenti indiscriminati delle tariffe postali e sulle spese procedurali per le sanzioni al CdS che portano al pagamento in totale di oltre 65 euro nei casi peggiori, per un semplice divieto di sosta. Occorre un intervento urgente del Governo su tre fronti: il primo con la sospensione della Delibera Agcom e il blocco delle tariffe postali per un biennio, vista la grave crisi economica del momento. Poi è necessaria e urgente una norma che imponga costi procedurali standard per tutti I Comuni, al fine di evitare aumenti ingiustificati da zona a zona in Italia. E da ultimo, va deciso subito il blocco dell’aumento biennale delle sanzioni che dovrebbe scattare il 1° gennaio 2023″.
Biserni ha continuato: “L’aumento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) sarebbe dell’8,1%, con un divieto di sosta che passerebbe da 42 a 65 euro. Veramente troppo in un momento terribile come questo”.
Gli aumenti, infatti, riguarderebbero non solo la sanzione vera e propria, ma anche i costi procedurali e quelli relativi alla raccomandata. Il Presidente ASAPS, poi, ha detto che sarà importante regolarizzare le disparità delle sanzioni da una zona all’altra del nostro Paese.