Sarà un grande anno quello che si appresta ad affrontare Alfa Romeo. Il 2019 è lontano otto mesi, ma in casa del “Biscione” sono già iniziate, da tempo, le manovre in vista di un futuro che si preannuncia pieno di novità sotto tutti i punti di vista.
E un piccolo aiuto, se così vogliamo chiamarlo, l’ha dato Sergio Marchionne che, durante lo scorso Salone di Detroit, ha praticamente svelato i futuri programmi della casa automobilistica italiana. Il CEO del gruppo FCA, nel mese di gennaio, aveva affermato: “La sorella maggiore di Stelvio e la sorella minore di Levante avranno la priorità su tutto”. Poche parole, incentrate specialmente sulla volontà di produrre un nuovo SUV, che già durante la kermesse americana avevano incuriosito appassionati e addetti ai lavori.
A quel concetto, tuttavia, secondo indiscrezioni, si sarebbero aggiunti fatti concreti. Nel 2019, infatti, dovrebbe nascere un grande Sport Utility Vehicle che avrà dimensioni maggiori rispetto allo Stelvio grazie ai suoi quasi 5 metri di lunghezza. Una sorta di big SUV, appartenente alla famiglia Segmento E, che dovrebbe essere denominato Alfa Romeo Castello (come svelato da siti web spagnoli). La piattaforma sarà sempre Giorgio, come già avvenuto con i modelli Giulia e Stelvio, mentre esisterebbe l’opzione per la configurazione a 7 posti.
Grosse novità per quanto riguarda la motorizzazione. Il nuovo SUV del “Biscione” conterebbe sul sistema “mild hybrid”, ovvero su un’ibridazione leggera necessaria per assicurare al guidatore il piacere di condurre l’auto e di avere a disposizione un veicolo efficiente. Una caratteristica importante, in grado di aumentare di 200 kg il peso del nuovo SUV rispetto al modello Stelvio. Ma non dovrebbe essere solo il peso a registrare il segno più, anche perché il nuovo motore benzina turbo 2.0, collegato ad un’unità elettrica ed a un sistema a 48 volt, sarebbe in grado di erogare una potenza di 400 CV, di assicurare consumi contenuti e importanti prestazioni. Il cambio potrebbe essere automatico in esclusiva, probabilmente lo ZF a 8 marce.
Il “fratello maggiore” dell’Alfa Romeo Stelvio, che sarà una sorta di alternativa ai modelli Audi, Mercedes e BMW, qualora divenisse veramente realtà, verrebbe prodotto nello stabilimento di Mirafiori o in quello di Melfi. A conferma di queste ipotesi, ricordiamo le frasi di Roberto Fedeli, Chief Technical Officer di Alfa Romeo e Maserati, che mesi fa, al portale britannico autoexpress.co.uk, aveva dichiarato: “Lo Stelvio rappresenta il DNA Alfa. Dunque, perché non lo traduciamo in un’auto più grande? Dobbiamo sposare la nuova creazione con il giusto livello di elettrificazione. L’ibrido plug-in potrebbe rappresentare un problema per il punto il DNA Alfa Romeo, ma ad esempio una soluzione ibrida leggera da 48 volt è qualcosa che possiamo fare senza perdere nulla”.
Per saperne di più, non ci resta che attendere il prossimo 1° giugno, data dell’Investor Day nella quale sarà svelato il nuovo piano industriale 2018/2022 di Fiat Chrysler Automobiles.