La decisione dei vertici Suzuki di lasciare il Mondiale MotoGP ha sconvolto i piani di Alex Rins: l’alternativa sembra essere il team satellite RNF.
Alex Rins arriva al GP del Sachsenring dopo quattro zeri consecutivi. La notizia clamorosa dell’uscita di Suzuki dal Mondiale non influisce sui risultati e del resto la caduta in Catalunya è stata causata da una manovra troppo al limite di Taka Nakagami che lo ha messo fuorigioco subito dopo lo spegnimento dei semafori. Sicuramente l’imminente addio lascia una cupa atmosfera ai box che richiede una grande forza morale per continuare.
Ma nella mente del pilota spagnolo ci sono anche i dubbi sul futuro. Sarà difficile trovare una sella libera in un team factory, molto probabilmente firmerà con il team satellite Aprilia RNF di Razlan Razali, dove andrebbe a congiungersi con gli amici e connazionali Maverick Vinales e Aleix Espargarò. Da parte sua si dice pronto ad offrire “fatica, impegno e fame per vincere un titolo mondiale“.
Alex Rins e il sogno infranto con Suzuki
I tempi sono cambiati negli ultimi anni in MotoGP, una squadra privata ha quasi lo stesso potenziale di un team factory. Basti vedere i risultati di Enea Bastianini con Gresini, di Johann Zarco e Jorge Martin con Pramac, di Fabio Quartararo e Franco Morbidelli ai tempi di Petronas SRT. “Questi team satellite non sono più quelli di una volta“. La priorità è non mollare quello che è il suo mondo, le soddisfazioni arriveranno con i risultati. “La MotoGP è la mia vita e il mio sogno, quindi ovviamente studieremo tutte le proposte che verranno“.
Dopo Jerez la Casa di Hamamatsu ha dato l’annuncio clamoroso dell’uscita dal Mondiale. Alex Rins avrebbe preferito un trattamento diverso: “Penso che si sarebbe potuto fare meglio – ammette in un’intervista ad ‘AS’ -. Nessuno del team sapeva o si aspettava nulla fino al momento in cui la notizia ci è stata ufficialmente comunicata. Ora dobbiamo trovare tutti un progetto per il prossimo anno“. Ma durante i week-end di gara l’attenzione dovrà essere rivolta solo a quanto accade in pista, sono vietate le distrazioni, “altrimenti è impossibile gareggiare a 350 km/h. Confido nel mio manager, sono sicuro che stia facendo del suo meglio“.
Arriverà al Sachsenring anche con l’obiettivo di mettersi alle spalle quanto accaduto al Montmelò, le critiche post gara rivolte a Freddie Spencer a al FIM Panel che ha deciso di non penalizzare Taka Nakagami. Ma la sua opinione non cambia: “Sono molto deluso dalle decisioni degli steward e della Race Direction. Posso capire la decisione del Mugello, ma il fatto che non ci siano sanzioni dopo la caduta di Montmeló mi sembra un precedente estremamente pericoloso“.