Alex Rins sta per chiudere l’esperienza in Suzuki dopo sei stagioni insieme. Il racconto del pilota spagnolo.
Per Alex Rins sono stati due anni difficili quelli del biennio 2021-2022. L’ultima sua vittoria risale al GP di Aragon 2020, poi una serie di incidenti, infortuni ed errori hanno causato un calo nelle prestazioni, raccogliendo appena due podi in questo Mondiale MotoGP. Reduce dal settimo piazzamento a Misano va alla ricerca della sua quarta vittoria con Suzuki prima di dirsi addio al termine della sesta stagione con la GSX-RR.
La Casa di Hamamatsu lascerà il campionato dopo l’ultima tappa di Valencia e per Alex Rins sarà il momento di passare in LCR Honda per provare la RC213V. Una scommessa non facile per lo spagnolo, consapevole che con questa moto hanno fallito grandi nomi come Jorge Lorenzo e Alex Marquez, oltre ad un pilota di lunga esperienza come Pol Espargarò, che rientrerà in KTM dopo due stagioni molto complicate in Repsol Honda.
Alex Rins e la scommessa Honda
Pur tra molte difficoltà non ha mai mollato Alex Rins, merito di un gruppo di persone che lo circondano molto affiatato. “È vero che ci sono stati momenti molto belli e altri meno. Ma grazie alle persone che mi sostengono e alla squadra, alla mia famiglia, al mio allenatore, al mio psicologo, non ho mai gettato la spugna“. Stretto il rapporto che lo lega al suo capotecnico Manu Cazeaux. Ha provato a portarlo con sé in LCR, ma la Casa dell’Ala dorata fa affidamento solo sui suoi tecnici interni che già hanno esperienza con il box e il prototipo.
Il pilota residente in Andorra ha provato in tutti i modi a convincere i vertici del team HRC, ma non c’è stato nulla da fare. “Ci ho provato e non me lo hanno lasciato – ha raccontato in un’intervista a Dazn -. Capisco, perché vado in un posto nuovo e in questo posto ci sono persone che lavorano da tanti anni, mi sarebbe piaciuto molto portare con me Manu (Cazeaux)… anzi tutti“.
Troverà un nuovo ambiente e nuove persone intorno a sé, una moto che in questo momento naviga in cattive acque, alle prese con tanti problemi tecnici. “Non sarà facile, lo so bene. Molti mi dicono che se sono pazzo ad andarci avendo altre opzioni. Potevamo andare in Gresini con la Ducati, ma non ci siamo andati perché alla fine quella che volevo era una moto ufficiale e Gresini non poteva darmela. Per questo motivo ho optato per la Honda e non per la Ducati“.