Alex Marquez demoralizzato dopo le prime uscite ad Aragon. Suo fratello Marc Marquez subito veloce ma cade nelle FP3.
Per i fratelli Alex e Marc Marquez è un momento complicato. La Honda RC-V si sta rivelando una moto molto spigolosa, difficile da guidare, con un carattere troppo aggressivo e senza feeling sull’anteriore. I tecnici HRC dovranno garantire maggior carico sull’anteriore per migliorare l’ingresso curva, serve dedizione e pazienza, ma si prendono anche dei rischi. Come avvenuto nelle FP3 ad Aragon, quando il pluricampione di Cervera ha perso l’anteriore alla 7 rimediando una caduta.
Fortunatamente Marc non ha riportato nessuna conseguenza, si è subito rialzato con le proprie gambe ed ha raggiunto il suo box per montare sul secondo prototipo e dare la caccia al tempo. Dalle espressioni dei volti ai box affiorano dubbi e pensieri, per una Honda che ha perso completamente la bussola, costringendo un due volte iridato come Alex Marquez a cambiare costruttore dopo tre stagioni deludenti.
Alex Marquez con Ducati all’orizzonte
Nella prima giornata di prove libere ad Aragon Alex Marquez ha girato con oltre un secondo di ritardo dal miglior crono di Jorge Martin. Sabato non c’è stato verso di avvicinarsi alla top 10, le ultime sei gare sono un autentico calvario per il giovane pilota catalano che attende di salire sulla Ducati Desmosedici GP per ritrovare motivazione e fiducia. Ancora una volta accusa problemi nel trovare il giusto setting per affrontare il weekend di gara: “Abbiamo provato ad adattarla e a cambiare l’elettronica”, ma per lui e Pol Espargarò non ci saranno aggiornamenti fino a Valencia.
Lo sviluppo del prototipo 2023 è affidato a Taka Nakagami e Marc Marquez, i piloti uscenti potrebbero dare informazioni interessanti ai rivali. Il fratello maggiore è andato subito più forte al ritorno dopo il lungo stop per seguire il piano di riabilitazione. Alex non nasconde la sua amarezza: “La cosa frustrante è non avere il supporto che vorrei dalla Honda“.
L’alfiere del team LCR Honda di Lucio Cecchinello ammette di comprendere la situazione e la posizione della Honda, ma ricorda alla Casa giapponese che “ha un contratto fino a fine anno e ha già fatto alcune gare senza ricevere nulla“. Soprattutto in un momento così difficile per i piloti che non riescono a gestire questo prototipo e stanno racimolando una lunga sequenza di prestazioni a dir poco opache. Al Ricardo Tormo di Valencia Alex Marquez vivrà un’autentica liberazione.