Gli appassionati ricordano quel duo pilota-marchio. I nomi Abe e Yamaha tornano insieme a livello mondiale, ecco come.
Abe e Yamaha, vi dicono niente questi due nomi? La risposta è certamente sì per coloro che hanno vissuto il Motomondiale di un tempo, ma anche per i grandi appassionati più giovani d’età. Dire il nome completo di Norifumi Abe aiuta ancora di più. Un pilota che non vanta titoli o record, ma è bastato il suo stile per riuscire ad impressionare generazioni di motociclisti. Anche un certo Valentino Rossi, o il ben più giovane Keminth Kubo, un ragazzino al debutto in Moto2 in questo 2022. Ora quel binomio stellare di un tempo rivivrà di nuovo, in una maniera differente.
Lo sfortunato “Norick“, questo il suo soprannome, è purtroppo scomparso nel 2007. L’incredibile inversione a U compiuta da un incosciente camionista ha impedito qualsiasi manovra del pilota giapponese, in giro in scooter, per evitare la collisione. Norifumi Abe, 32 anni compiuti appena un mese prima, si è così spento in un gravissimo incidente stradale. Una tragedia che ha colpito profondamente il mondo dei motori, che aveva una vera ammirazione per questo giovane introverso ma magico in pista. I risultati dicono poco: tre vittorie 500cc/MotoGP dal 1994 al 2004, nemmeno un podio nel biennio 2005-2006 in Superbike. Tolta una sola gara, un pilota che è sempre rimasto legato al marchio Yamaha, con il quale s’è creata una leggenda ancora viva. Il “Rossifumi” utilizzato per un po’ da un giovanissimo Valentino Rossi non era nato per caso. Keminth Kubo, ragazzino giappo-thailandese quest’anno in Moto2, si chiama “Kubofumi” sui suoi profili social. La storia di Norifumi Abe continua ancora a toccare le giovani promesse delle due ruote.
Ma un’eredità scorre anche attraverso il sangue. “Norick” ha lasciato due figli, Keito e Maiki, entrambi lanciatisi nel mondo delle corse in moto. Keito sta ben figurando in ST600 (la Supersport 600 mondiale) nel campionato giapponese, Maiki invece ha corso nella categoria JSB 1000 (l’equivalente della Superbike) in un team gestito dal nonno Mitsuo Abe (un altro ‘contagiato’ dai motori, ma nelle quattro ruote rispetto a figlio e nipoti). Maiki poi s’è fatto vedere anche in Asia Road Racing ed alla 8 Ore di Suzuka dell’EWC. Sapete con che marchio? Tutt’e due i giovani Abe sempre con Yamaha. Ma il binomio si ricomporrà di nuovo anche a livello mondiale. Maiki Abe infatti debutterà in WorldSSP in sella alla Yamaha del team VFT Racing di Fabio Menghi. Un “ritorno al passato“, con vista al futuro.