E’ stato svelato in tutti i suoi dettagli il piano industriale di FCA dal 2018 al 2022, con molte novità positive, ma con anche strani silenzi. E’ il caso dei due marchi Abarth e Lancia. In tanti appassionati hanno sperato fino all’ultimo di avere qualche spunto, qualche segnale di ripartenza, ma invano. Il silenzio che c’è stato all’investor day di FCA su Abarth e Lancia preoccupa e non poco.
Partiamo dal marchio dello Scorpione. Attualmente sono in commercio due modelli, la Abarth 500 e la Abarth 124. Se per quanto riguarda la 500, questa sarà uno dei punti forti del futuro di Fiat, non si può fare lo stesso discorso per la 124. Attualmente la partnership con Mazda per costruire la sportiva su base Mazda MX-5 funziona, ma un domani? C’è il rischio concreto che essendo la Abarth/Fiat 124 un modello estremamente di nicchia, i cui utili non sono così alti, questa non possa più essere riproposta al termine della sua carriera.
Un po’ come detto per la Fiat Tipo. Lo sviluppo di una berlina di segmento C richiede sforzi economici importanti che Fiat da sola non riesce a sobbarcarsi. la Tipo andrà a morire o rimarrà un prodotto a basso costo (e bassa sicurezza) per i paesi emergenti (Sud America ed Asia). Discorso leggermente diverso per la Abarth 500. Il modello base sarà riproposto da Fiat anche in versione elettrica. Ma allora perchè tanto silenzio per Abarth?
Non si potevano sprecare due parole per un marchio storico nato nel 1949? E perchè non lanciare altri modelli come la Abarth 500X o la Abarth 500 Giardinetta per regalare un po’ di sportività alle Fiat? Sono centinaia di migliaia gli appassionati nel mondo, un’errata politica del marchio farebbe perdere appeal e followers a tutto il gruppo FCA.
Tornando al silenzio che c’è stato su Abarth e Lancia, passiamo alla seconda Casa automobilistica. L’azienda torinese nata nel 1906 si sta spegnendo come un fiammifero sotto una cascata d’acqua. Il silenzio sul Marchio ieri all’investor day sa tanto di chiusura. Lasciamola morire in pace e piano piano, sembrano queste le parole che non sono state dette il 1 giugno.
Diciamocelo chiaramente, Lancia con la sola Ypsilon, nata nel 2011, NON PUO’ SOPRAVVIVERE. Il problema è che l’aver tralasciato totalmente questo marchio, la sua storia, il suo passato ed i suoi appassionati. FCA ha distrutto in pochi anni un mito. Un prodotto del made in italy che faceva gola a molti. E pensare che Lancia potrebbe avere il suo spazio nel mercato.
Se Alfa Romeo punta soprattutto alla sportività e Maserati è un misto di lusso e sportività di alta gamma, ora FCA non ha più vetture premium di taglia medio/piccola. Una vera segmento B premium non c’è, come non lo sarà la Giulietta sino ad un nuovo modello. E riproporre una Lybra, magari su base della Tipo attuale, con finiture curate ed optional di lusso? Niente, niente di tutto ciò. Nemmeno un suv. il titolo adatto a questa situazione è quello di un famoso film italiano: “Non ci resta che piangere”. Speriamo non sia così, ma nutriamo forti dubbi sul futuro di Abarth e Lancia.
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